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13 Ottobre 2014 16:30
Il Nobel che non ti aspetti (o forse sì)
A Jean Tirole il premio per l'economia: cosa dicono i media
Il Nobel per l'economia è andato a un economista francese, Jean Tirole, noto per i suoi studi sul rapporto tra meccanismi regolatori del mercato e grandi multinazionali. Un premio attribuito proprio "per la sua analisi su potere e regolazione nel mercato". Un premio per certi versi inatteso. Perché va a un francese in un settore da anni dominato dagli studiosi americani e proprio nell'anno in cui la Francia è messa all'indice come "il grande malato d'Europa" che - per di più - ha appena annunciato di non voler rispettare i dettami dell'austerità di marca tedesca. E poi perché riguarda u
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09 Ottobre 2014 09:45
Una nuova economia, da Napoli a Trento
Da Genovesi alla Sec: un modello per l’Europa
È divenuta nota al pubblico nel 2004 quando è uscito, per Il Mulino, Economia civile di Stefano Zamagni e Luigino Bruni, in cui gli autori presentano un nuovo paradigma economico, sia da un punto di vista teorico che storico, in cui l’homo oeconomicus, egoista e razionale, lascia il posto al homo reciprocans che vive di relazioni con gli altri. Si chiama “economia civile” e ha radici antichissime, ma la sua sistematizzazione è figlia di quello stesso secolo dei Lumi che vide emergere l’opera di Adam Smith.
E così accanto alla figura di Smith, comunemente considerato il padre dell’economia politica, si è iniziato a far luce su
Lessico
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19 Settembre 2014 16:00
La crisi e la fiducia
L'economista Vittorio Pelligra: “Ripartiamo da scuola e famiglia”
Vittorio Pelligra insegna all'Università di Cagliari Economia delle decisioni e Microeconomia avanzata e studia, tra le altre cose, il ruolo della fiducia nelle dinamiche economiche. Per il Mulino ha pubblicato nel 2007 su questo tema un volume molto interessante e continua a indagare la materia nelle sue ricerche. Il ruolo della fiducia in economia interessa anche Pop Economix, visto che il crollo di fiducia nei mercati finanziari è all'origine di una crisi iniziata nel 2008 e ancora ben viva, almeno in Italia o in Sardegna. E così, in occasione del tour a Sassari di
Storie
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24 Luglio 2014 09:45
La lezione del colibrì
Il libro di Paracchini e le idee di economia sostenibile d'Oltralpe
by Clara Attene
Articolo pubblicato in origine su EquoTorino.it, diritti di riproduzione riservati
Conoscete la leggenda africana del colibrì che tenta di spegnere con una goccia d’acqua trasportata nel becco un incendio scoppiato nella foresta, mentre gli altri animali, spaventati, fuggono e lo deridono? Andrea Paracchini, novarese d’origine e residente a Parigi, di “colibrì” ne ha conosciuti parecchi da quando nel 2007 si è trasferito nella capitale francese, dove oggi lavora per la rivista Altermondes. Il suo ebook, pubblicato da Asterisk Edizioni, si intitola appunto
Storie
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25 Giugno 2014 09:45
Social generation workers
BeSocial2, 25 giovani europei e il mercato del lavoro
Crisi economica e social media: questi gli ingredienti della rivoluzione del mercato del lavoro che stiamo vivendo, tanto che Gary Hamel, studioso di management dell’innovazione, ritiene che non sia folle “chiedersi se il Ceo della propria azienda non sia il prossimo Mubarak”, riferendosi alla caduta del presidente egiziano durante i mesi della primavera araba. Da questa metafora ha preso le mosse il workshop e scambio internazionale BeSocial 2, organizzato dall'Ong
Lessico
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09 Giugno 2014 19:00
Il New York Times e la crisi a colori
Data journalism di qualità per raccontare la nuova economia
Un piccolo capolavoro di data visualization che permette di approfondiire i diversi aspetti economici della Grande Recessione. Il "New York Times" ha pubblicato nei giorni scorsi “How the Recession Reshaped the Economy, in 255 Charts”, complessa opera di data journalism sui profili di trasformazione dell'economia durante gli ultimi anni, quelli della crisi. Il contenitore è “The Upshot”, un sito che pubblica approfodimenti e inchieste a partire dai dati e dalla loro loro visualizzazione grafica. Un lavoro tutto da scoprire.
Lessico
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A New York, il 17 settembre 2011, un gruppetto di persone decide di occupare simbolicamente il centro dell’impero finanziario mondiale. Si accampano a Zuccotti Park, nei pressi di Wall Street, suscitando curiosità. Inizialmente non vengono presi troppo sul serio. Ma in pochi giorni il gruppo si fa massa e nasce uno dei movimenti di contestazione del capitalismo finanziario più noti dei giorni nostri: Occupy Wall Street. Il cuore della protesta è efficacemente scolpito nello slogan “We are the 99%”: il 99 per cento della popolazione contro l'1 per cento di ricchissimi. Un dito puntato sulla diseguaglianza sociale ed economica che ha conosciuto un continuo sviluppo