Fondata sul lavoro?

La storia di Mirko, diciasettenne NEET nel Paese dei precari col master
01 Novembre 2014 - 13:00

La storia di Mirko l'ha trovata un giornalista, Fabio Lepore, un amico di Pop Economix, e l'ha raccontata Bob Coen, giornalista, regista e filmaker vincitore di numerosi premi per le sue corrispondenze di guerra dalla Liberia, dal Mozambico e da altri angoli del Pianeta spesso trascurati dai grandi media. Bob sta collaborando con l'Unicef a un progetto di videogiornalismo che prende le mosse dalla ricerca sui Figli della Recessione, i ragazzini a cui, nei paesi del benessere, la grande crisi sta togliendo anche la speranza.

La storia di Mirko è simile a quella di molti altri coetanei, purtroppo, ma bisogna ringraziare chi l'ha trovata, chi l'ha raccontata e l'Unicef che l'ha resa disponibile a tutti. Perché l'Italia è anche il paese di Mirko. Un paese in cui i precari hanno il master, i dottori di ricerca non trovano lavoro e che ha il primato europeo (dati dell'EU Social Justice Report) del numero dei giovani NEET (Not in Education, Employment or Training), nonostante abbia la Costituzione più bella del mondo, in cui c'è scritto che è una "repubblica democratica fondata sul lavoro". C'è quindi molto da fare per randere questo Paese più coerente con i suoi ideali. Sperando che i dati sulla occupazione con luci e di ombre pubblicati dall'Istat siano davvero l'inizio di qualcosa di buono, per Mirko e per tutti noi.

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