La travolgente bellezza che ci salverà

La sostenibilità al centro del nuovo spettacolo Blue Revolution
29 Marzo 2017 - 10:52

C'è una sorta di nemesi. Proprio nella settimana in cui Donald Trump abbatte tutta la regolamentazione dell'amministrazione Obama per combattere il climate change, debutta - in anteprima a Torino il 31 marzo (spettacolo tutto esuarito) e in prima nazionale a Milano il 1 aprile (ancora alcuni posti disposnibili), il nuovo spettacolo di Pop Economix dedicato alla sfida di un'economia che crei bellezza e benessere senza distruggere il Pianeta. Si chiama Blue Revolution, L'economia ai tempi dell'usa e getta ed è un passo nella direzione che abbiamo scelto di prendere: raccontare anche il bello e buono possibile nel fare economia, nel lavoro, nell'impresa.

Il motore dello spettacolo è la forza delle idee. Perché sono le idee  - più ancora del bisogno - che hanno mosso gli uomini verso l'economia di mercato e la rivoluzione industriale, così come sono le idee che hanno affermato i principi di libertà, ugugaglianza, fratellanza, quasi due secoli e mezzo fa. Ma camminare sulle orme di Adam Smith non significa elevare il suo pensiero a un totem che ne tradisce il senso, come - per alcuni versi - è stato fatto a Chicago negli anni '70. Significa invece cogliere lo sguardo progressivo e pieno di fiducia nell'uomo che lo animava, andando oltre. Scoprendo, ad esempio, che dall'altra parte dell'Europa, a Napoli, un suo contemporaneo - anzi, per certi versi, predecessore - Antonio Genovesi, aveva declinato la nascente nuova scienza economica non solo verso il necessario profitto, ma ancor prima e ancor più verso la felicità pubblica.

Le idee sono il motore delle scoperte più affascinanti, come quella della plastica (ci ricordiamo del genio di Giulio Natta, in questo immobile Paese?). Ma anche della necessaria correzione che ogni scoperta deve avere: perché la plastica - che è una cosa buona - non può e non deve diventare il veleno che soffocherà la vita su questo pianeta partendo dagli Oceani.

Queste cose le abbiamo indagate, discusse. Abbiamo scoperto il male nascosto che sta uccidendo i nostri mari, grazie a Charles Moore e grazie ad Anna Cummins e Marcus Eriksen di 5 Gyres. Proprio 5 Gyres, che in Italia è rappresentata da un eccellente giornalista come Franco Borgogno, ci onora della sua collaborazione in questo percorso.

Abbiamo scoperto anche che qualcuno sta provando a cambiare le cose. Gente come Daniela Ducato, in Italia. E tipi speciali come Tom Szaky che ora anche il World Economic Forum considera un punto di riferimento da ascoltare per capire il futuro.

Ma uno spettacolo, non si spiega. A uno spettacolo si assiste. E si partecipa, alla fine, in qualche modo. Se è uno spettacolo degno di essere chiamato teatro. Così speriamo che sia di questo nostro lavoro.

 

 

 

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