Effetto Trump

POPWEEK, l'economia di una settimana
12 Novembre 2016 - 10:05

Lo stato dell'economia

Forse è presto per capire qual è e quale sarà l'effetto dell'elezione di Donald Trump come 45° presidente degli Stati Uniti, ma questo pezzo del Post riassume gli avvenimenti e i punti principali “dell'effetto Trump” sul mondo dell'economia e della finanza. In primo luogo, i mercati: le borse asiatiche e il dollaro, durante la notte trascorsa in attesa del risultato elettorale, hanno perso, ma sembra essere più un effetto dell'incertezza che un effetto del voto. In questo senso Wall Street mercoledì ha guadagnato circa l'1% e ha proseguito con andamento positivo anche dopo, soprattutto grazie all'andamento positivo dei titoli del settore finanziario, assicurativo e delle costruzioni che potrebbero beneficiare delle politiche favorevoli promesse da Trump in campagna elettorale. Idem per le aziende del settore sanitario, alle quali fa gola che l'Obamacare sia cancellata, sempre come promesso dal magnate di New York. E il possibile smantellamento del Dodd-Frank Act o i nomi emersi per la poltrona di Segretario al Tesoro, a partire da quello del Ceo di JpMorgan Jami Diom, dicono che il tycoon di New York non sarà così anti-establishment come voleva fare credere.

 

È andata un po' meno bene, invece, ai titoli di aziende della Silicon Valley, come Apple, Microsoft, Alphabet e Amazon, che potrebbero avere difficoltà a far entrare nel Paese lavoratori qualificati se Trump metterà in atto norme restrittive nei confronti dell'immigrazione, come ha affermato durante gli scorsi mesi.

 

In ogni caso, è troppo presto per dire cosa succederà nel “Trump World”, un uomo senza esperienza politica – scrive Reuters – e con un discutibile curriculum imprenditoriale, ma che – è nell'interesse di tutti - “dovrà fronteggiare tutti i problemi degli Usa ma anche mondiali, fin dal giorno del suo insediamento”, il prossimo 20 gennaio. Secondo il Financial Times, invece, non è escluso che il presidente Trump si riveli più conciliante del candidato Trump e magari finire per diventare una sorta di “icona” repubblicana, un po' come accadde in passato a Ronald Reagan.

 

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Volgendo lo sguardo verso casa nostra, c'è ancora una certa tensione, benché ci siano stati dei segnali di attenuazione verso fine settimana, tra Roma e Bruxelles: il punto è che, numericamente, le  parti danno un valore diverso all'impatto che il terremoto e l'emergenza migranti . In sintesi, secondo l'Ufficio Bilancio di Bruxelles, il costo è pari a circa lo 0,1% del nostro bilancio, mentre il governo italiano sostiene che corrisponda allo 0,4%. Venerdì, però, secondo La Stampa, il presidente della Commissione Jean Claude Juncker avrebbe confermato l'intenzione di sostenere l'Italia sui due fronti in questione in vista del giudizio sulla manovra che arriverà mercoledì prossimo.

 

 

Oltre lo specchio

La lotta contro l'evasione fiscale in India ha preso una piega paradossale quando martedì il presidente Narendra Modi ha annunciato che le banconote da 500 e mille rupie non avranno più valore legale ed entro 50 giorni i possessori dovranno recarsi in banca per cambiarle o rischieranno di ritrovarsi in mano con dei pezzi di carta straccia. Il punto è che molti dei detentori di questi tagli sono donne che hanno pazientemente risparmiato nella gestione domestica piccole somme, poi appunto cambiate con banconote di questo formato, in modo del tutto autonomo e discreto rispetto ai mariti che danno loro delle somme per gestire la casa e il cibo. Per garantirsi un'indipendenza economica molte di loro hanno tenuto segreti questi risparmi al resto della famiglia e ora, considerato che secondo l'Onu l'80% delle donne indiane non ha un accesso diretto a un conto bancario, non sapendo leggere e scrivere in molte si troveranno a dover scegliere tra svelare l'esistenza del tesoretto (e magari vederselo requisire) e rischiare di veder andare in fumo i soldi messi da parte per la dote di una figlia o per fare un po' di shopping.

 

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Onu, abbiamo un problema! Scrive IlSole24Ore che i sei principi sugli investimenti responsabili rischiano di essere uno specchietto per le allodole perché, semplicemente, nessuno controlla che siano applicati.  Per esempio, come ha raccontato il Financial Times a settembre, alcuni grandi gruppi del risparmio gestito hanno votato delle risoluzioni contro il cambiamento climatico durante le assemblee degli azionisti della società petrolifera Exxon. Ora, il punto è: sottoscrivono i principi perché “fa fare bella figura” o ci credono sul serio? E c'è un modo per controllare che il loro comportamento sia coerente?

 

 

Bonus track

§ Economia micro e femminile: è la storia di Sant'Anna di Valdieri, una piccolissima frazione che si trova nel Parco delle Alpi Marittime, a 970 metri d'altezza e dove tutte le attività – il negozio, il bar, il campeggio, il bed&breakfast – sono gestite da donne. Sono loro che hanno rimesso a posto le strutture e portato nel paesino turisti da diversi Paesi d'Europa, ridando vita a un luogo che altrimenti sarebbe scivolato sempre più nell'abbandono.

 

§ A Tokyo, il famoso mercato del pesce di Tsukiji è al centro di una travagliata vicenda. Dopo l'assegnazione delle Olimpiadi del 2020, infatti, era stato deciso che il mercato dovesse essere spostato per migliorare la viabilità della zona. Ora però lo stesso sindaco della città Yuriko Koike sta meditando di fare marcia indietro perché il nuovo sito sarebbe contaminato da benzene e arsenico, incompatibili con la sicurezza alimentare, e perché in molti ritengono anche che lo spostamento snaturerà l'identità del posto. 

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